È consuetudine dei Tangolosi confezionare eventi compositi, dove il Tango ballato e la sua Musica vengano proposti nella più ampia cornice di spettacoli di teatro / danza. La messa in scena di Tre Sorsi di Tango (2014) e di Nel Mercato delle Tristi Allegrie (2016) rappresenta la più recente strutturazione di questa attività, di cui Tatiana Stroppiana e Antonio Cuna sono ideatori, registi, coreografi ed autori dei testi.
Arricchiti da sezioni attoriali e da attenta supervisione musicale, gli spettacoli si articolano su un disegno concettuale non dipendente da quel canovaccio di luoghi comuni con cui tanto spesso il Tango viene vestito quando viene portato in scena.
L’intento è quello di avvertire lo spettatore meno avvezzo alla sua cultura che il Tango è qualcosa di più complesso di quanto le proposte commerciali depositano nell’immaginario comune. Ma è anche quello di fornire agli appassionati gli spunti di riflessione critica sull’oggetto della loro passione, tratteggiando aspetti sottovalutati o ignorati, che spesso valicano il discorso sul Tango per approdare ad una prospettiva più generale. Il tutto naturalmente nell’ambito di una piena e godibile fruibilità per ogni tipo di spettatore.
Gli spettacoli dei Tangolosi hanno raccolto l’interesse ed il plauso di ormai numerose platee, nonché il riconoscimento di Emergency, cui spesso vanno per intero i ricavi delle rappresentazioni.
Nel Mercato delle Tristi Allegrie
“È una bellezza impervia per chi pretende di essere dentro una festa continua, e per chi questa festa fa finta di regalarla”
Il ballo e la musica di Buenos Aires tornano protagonisti nel nuovo spettacolo dei Tangolosi.
Scritto e diretto Tatiana Stroppiana e Antonio Cuna, Nel Mercato delle Tristi Allegrie si incarica di suggerire al pubblico spunti di riflessioni sul Tango e sul suo significato per l’oggi, additando tuttavia una considerazione più generale sul vivere d’oggi così confuso e spersonalizzato. Tramite un ritratto non convenzionale del Tango, assediato dagli stereotipi e dall’avidità delle mode passeggere, eppure sempre in grado di congiungere le persone disposte ad ascoltare la sua profondità, lo spettacolo si rende accessibile a livelli diversi: agli appassionati, ai curiosi, a chi non ne sa molto ma intende approcciare un fenomeno ormai diffuso ma spesso falsato dall’iconografia delle reclame.
A chi sappia andare oltre la fascinazione dell’esotico ed il compulsivo bisogno di puro intrattenimento, la cultura del Tango propone da sempre una bellezza più complessa, fin contrastata e discorde, che dice di noi e della nostra vita.
Al fine di confezionare questo quadro espressivamente composito, i brani coreografici vengono alternati da dialoghi e da parti attoriali ora riflessivi ora fortemente sarcastici, a far di volta in volta da legame o da controcanto. L’attenta scelta dell’accompagnamento orchestrale coniuga le diverse scene in una narrazione unitaria e godibile.
Nel Mercato delle Tristi Allegrie è interpretato dai ballerini del corpo coreografico dei Tangolosi e dagli attori Luigi Vanzo e Daniela De Pellegrin.
La musica dal vivo del ‘Trio del Abasto’ (Hernan Luciano Fassa al pianoforte, Lautaro Acosta al violino, Davide Pecetto al bandoneon) si alternano ai brani delle più grandi Orchestre del passato in questo ritratto dolce e amaro di un’eleganza che si fa emozione.
Tre Sorsi di Tango
Tre Sorsi di Tango – Impressioni e colori è un lavoro di teatro, danza e musica scritto e diretto da Tatiana Stroppiana e Antonio Cuna. Lo spettacolo intende fornire un affresco composito e non convenzionale intorno alle emozioni scaturite dalla bellezza intima della musica di Buenos Aires.
La rappresentazione si articola lungo tre quadri di diverso tenore e contenuto. Il primo, Una Mezcla rara, introduce al carattere straordinariamente casuale che presiedette alla nascita ed allo sviluppo del Tango, che pare essere un tutt’uno con la mescolanza che l’ha generato, la criolla e l’europea sopra le altre: escludendone l’uno o l’altro il tango smette di essere tale.
Il secondo quadro (Lagrimas y Sonrisas) tratteggia un altro lato apparentemente contraddittorio della voce del tango, che ora dona il carnevale che si trasforma in pianto, ed ora esorta le lacrime da cui può sorgere il sorriso. Il tango si incarica di custodire quest’intimo bisticcio che pare permeare la vita di tutti, facendone la sua venatura espressiva inconfondibile.
Lo spettacolo affida la sua chiusura a La Machina Tanguera, che getta uno sguardo ai tempi attuali del Tango, al suo frequente essere asservito a logiche unicamente commerciali. Il doveroso ricordo di quanto di terribile è accaduto, non troppi anni addietro, in Argentina collide con l’immagine da ‘mecca del tango’ o di ‘paradiso terrestre’ che ne viene venduta.
“Impressioni, immediate e calde, amiche del colore e sospettose di fronte al tratto di contorno troppo marcato. Forse così possiamo tentare di dire qualcosa di lui?”
Lo svolgersi della narrazione fa a meno dei luoghi comuni abitualmente utilizzati, per concentrarsi piuttosto sull’impatto emotivo che i tre diversi tagli tematici intendono tratteggiare. A questo fine, oltre al tango suonato dal vivo e danzato dalla compagnia dei Tangolosi, sono stati pensati gli interventi teatrali dei narratori.